“Siamo ciò che mangiamo” è una frase oramai inflazionata ma ne stiamo realmente facendo un mantra nel nostra quotidianità?
Quante volte vediamo i nostri animali afflitti da malesseri riconducibili a ciò che abbiamo scelto per la loro alimentazione?
Sappiamo che le patologie gastro-intestinali sono estremamente diffuse tra i cani e sono strettamente correlate con la mutazione delle colonie microbiche che risiedono nell’intestino.
Ciò che viene ingerito dall’animale influenza in modo positivo o negativo, l’equilibrio molto complesso di questi microbi. Un po’ come sta accadendo per gli esseri umani (ancora con grandi resistenze) si sta facendo strada un approccio maggiormente olistico verso la correlazione tra salute e comportamento, in una relazione a oppio senso. Il microbioma sappiamo essere correlato al cervello. Consideratele funzioni vitali come a sè stanti è oggi assodato essere un grave errore. L’equilibrio necessario per la flora batterica intestinale, il MICROBIOMA appunto, va oltre la standardizzazione dettata dalla logica industriale. Sostanze talmente lavorate e rigenerate da perdere totalmente la propria origine e funzione naturale.
I nostri animali sono quello che mangiano, ecco allora che spesso caratteristiche caratteriali possono vedere miglioramenti derivanti anche da una serie di scelte coordinate e di ampio significato, che vanno dall’alimentazione allo studio di come ci rapportiamo a loro. Dagli ultimi studi pubblicati da Bio Med Central, emerge come una dieta poco variata, possa favorire la colonizzazione e la proliferazione di una specie batterica piuttosto di un’altra, le conseguenze possono quindi risultare di vario genere e di gravità diversa.
Una riflessione emerge quindi prepotente: quanto siamo disposti a sacrificare per il benessere del nostro cane o del nostro gatto, per guadagnare in velocità, risparmio e comodità?
Forse scelte alimentari diverse, ci permetterebbero i medesimi risultati sopra citati, in termini di salute stabile e duratura, oltre a benessere e tranquillità per tutti.
Il riferimento che sempre perdiamo con estrema superficialità, è quello della perfezione della Natura, i tuoi animali mangiano davvero secondo Natura?